pasta con filetti di sgombro

Pasta con sgombro, pinoli e pangrattato tostato

Ho avuto un’ispirazione per questo piatto di pasta con sgombro, pinoli e pangrattato

Mi sono ispirata a una ricetta di Stefan, il quale a sua volta aveva attinto da Bea … insomma sei mani per un piatto che, sono certa, avrà dato risultati diversi, e tutti squisiti.

Io amo tutto il pesce azzurro, e lo sgombro in particolare offre non poche qualità: oltre a quelle nutrizionali che lo fanno ricco di Omega 3, di sali minerali e vitamine, è un pesce piccolo, quindi povero di inquinanti, ed è poco costoso. Ben cucinato rivela una polpa delicata e gustosa.


Gli ingredienti:

320 grammi di pasta (io ho scelto un formato corto, Stefan e Bea hanno preferito gli spaghetti)
• 5 – 6 filetti di sgombro
• 30 grammi di pinoli
• 2 – 3 cucchiai di uvetta
• 1 cipolla
• 4 – 5 cucchiai di pane grattugiato
• Olio evo

Tempo di preparazione: 30 minuti

Tempo di cottura: 15 minuti

Porzioni: 4

Difficoltà: bassa

Costo: basso

Conservazione: 2 – 3 giorni in frigorifero  

Il Gusto di non Sprecare: un piatto d’effetto e poco costoso


Procedimento:
Cominciamo dal pesce: io chiedo sempre al pescivendolo di prepararmelo. In questo caso servono i filetti, quindi il pesce deve essere eviscerato e privato della lisca centrale, ma deve poi essere controllato con attenzione per eliminare altre spine residue. Per fare questo lavoro usate una pinzetta, è perfetta.

Tagliate i filetti di sgombro a pezzettini, salateli poco ma uniformemente e metteteli da parte.

Preparate l’acqua per la pasta e accendete il fuoco.

Tritate la cipolla, versatela in un tegame ampio con due giri d’olio, aggiungete i pinoli, l’uvetta e fate cuocere tutto a fuoco dolce, mescolando spesso: la cipolla e l’uvetta devono ammorbidirsi e i pinoli devono dorarsi.

In un tegame antiaderente fate tostare il pane, senza altro condimento: un passaggio delicato perché il pane non deve bruciare, ma solo biscottarsi. Per farlo senza rischio, io muovo in continuazione la padella per evitare che troppo calore si concentri in una parte sola. Ci vogliono due o tre minuti di attenzione, ma alla fine il risultato è uniforme e perfetto.

Quando l’acqua bolle, buttate la pasta

Riprendete il tegame con la cipolla, pinoli e uvetta, scaldate il tutto, aggiungete lo sgombro a pezzettini, rimescolate una volta quindi spegnete il fuoco. Il pesce cuocerà al calore residuo, sarà morbido e gustoso.

Scolate la pasta al dente senza asciugarla troppo, versatela nel tegame con il condimento e mescolate bene. Completate con abbondante pane tostato e un pochino di olio evo crudo

Un piatto dal sapore pieno: in famiglia può bastare come piatto unico unito a una bella insalata mista o altra verdura; in compagnia piacerà anche ai meno appassionati del pesce, grazie alla sua delicatezza.

Irresistibile …



24 pensieri su “Pasta con sgombro, pinoli e pangrattato tostato”

  1. Molto interessante questa ricetta. Anch’io uso il pane vecchio per farne crostini da aggiungere a primi piatti e minestre. Oppure lo grattugio nel mixer per far pan grattato. Meglio che darlo alle galline della mia vicina. Buona giornata 💗

  2. Sei mani per un piatto e alla fine l’eccellenza è in tavola! 🙂
    Una ricetta da conservare e da provare alla prima occasione, gli ingredienti sono ottimi ed io non vedo l’ora …. 🙂
    Un caro abbraccio

  3. Hahaha! Al primo momento avevo letto “basta con filetti di sgombro”, perché quello degli sgombri è un sapore che proprio mi disgusta da sempre, e ho detto guarda guarda che ho trovato una sorella!

  4. Sempre piaciuta la pasta agli sgombri, non ho mai pensato alla versione pinoli e uvetta: sarà da provare.

    1. Mi fa piacere. A me piace cucinare, ma non da troppi anni, quindi c’è tempo per smuovere la tua voglia 😉

  5. Ciao Paola, saluti da Costa Rica. Mi fa piacere che hai fatto una tua versione del piatto. Soprattutto con meno ingredienti: al primo occhio direi aglio, prezzemolo e pomodorini. Dico sempre di fare i piatti con il minimo numero di ingredienti e dunque complimenti!

    1. Non conosco il prodotto in scatola, ma mi viene da dire che varrebbe la pena provare. Di sicuro il risultato è mangiabile

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