Oggi non sprechiamo … la buccia delle patate
Ecco, mi sembra già di sentire qualcuno ridere di cuore e pensare: ecco la solita genovese che non butta via niente!
Ebbene sì, ho preparato le chips di patate usando le bucce, e il risultato è stato ottimo.
Non ci sono dosi precise, si possono fare ogni volta che servono le patate sbucciate (per un purè, per un minestrone).
E’ fondamentale lavarle molto molto bene, poi asciugarle, recuperare le bucce, appoggiarle su un tegame da forno foderato con l’apposita carta, condirle con un filo di olio, sale, poco parmigiano grattugiato e qualche spezia a piacere: paprika, peperoncino, curcuma, rosmarino ….
Si cucinano in forno statico a 180 gradi per 15 – 20 minuti, finchè diventano belle croccanti.
Che vi devo dire: le chips di bucce di patate sono anche meglio delle patatine, provare per credere!
Unica attenzione: ! nella buccia delle patate è concentrata la solanina, un alcaloide glicosidico leggermente tossico. Mangiamole, ma senza esagerare 🙂
non le ho mai fatte con buccia. Proverò
Sono rimasta stupita anch’io, sono proprio buone
Yum! These look so crispy and delicious!
Yes they are! And zero waste at all. Thank you for reading 🙂
Tu sei semplicemente geniale!!
Ma va là 🙂 Grazie, non è affatto così, ma apprezzo la fiducia
Sono buonissime, le preparo anch’io qualche volta
Grazie della conferma 🙂
Che bello questo TAG! Grazie per avermi pensata! 🙂 🙂
Sei davvero piena di sorprese! E grazie a te questa sera purea di gambo di cavolo nero.
Grazie 🙂
Ho scritto gambo di cavolo nero ma era di broccolo romanesco… 😛
Beh ma anche nel cavolo nero qualcosa si recupera. Col broccolo di più. Grazie! Sono contenta quando posso essere utile
grazie! sono nutrienti, buone ed anche belle. Ciao
Grazie a te 🙂
Hai risparmiato sull’olio! Fritte sono meglio! (anche io le ho fatte, ammazza che bone!)
Io non friggo, non sono capace!
Infatti sembra sempre una stronzata e invece è la cosa più complicata del mondo. Ti capisco benissimo!
E nonostante la veneranda età, non ho mai imparato
Non ti preoccupare, almeno non la fai. C’è gente che nonostante la veneranda età non ha imparato e continua a farla!
Da tempo mi ripropongo di sperimentare le chips di buccia di patata, ma non avevo mai pensato di farle al forno! A giudicare dalla foto, sembrano molto croccanti!!! Da provare assolutamente!!! Che ne pensi di farle col forno in modalità ventilata, hai mai provato?
Le ho fatto con il forno statico, proverò, probabilmente si fa più in fretta. Grazie del suggerimento 🙂
Grazie a te per aver condiviso la ricetta! 🙂
Sono buone, ma non si deve mangiarle troppo spesso perché il solanine si trova sopratutto nella buccia.
Grazie!!! Aggiorno il post
Evviva il recupero….se il risultato è questo 🙂
Io le faccio spesso. Mio marito le preferisce alle patate tutte intere!
Grazie! Con queste chips ho scoperto l’acqua calda, in molti mi hanno detto di conoscerle già. Non tanto qui, quanto chi mi segue nella vita vera e mi telefona o manda whatsapp per commentare
Mi tenti!! appena comprerò le patate nuove le proverò.Grazie!
Lo credo che siano buonissime; mai mangiato le bucce bruciacchiate delle patate cotte al forno o sotto la cenere del focolare, quando formno una leggera crosticina superficiale color nocciola scuro?
Sono una vera delizia.
Buon appetito 🙂
Certo! Grazie 🙂
🙂
Ho pensato subito a quelle di Libera! Io invece mi limito a farle con le bucce di zucca. Per adesso 🙂
Le ho viste fatte anche con la buccia del pomodoro. Qui è stata mia sorella a stuzzicarmi
Ogni buccia è buona allora!
Pare di sì. Nu se caccia via ninte (genovese, non si butta via niente!)
Le voglio proprio provare!! 😛
Sono facili, riescono per forza. Grazie 🙂
Ricetta da chef 😉
https://accantoalcaminoblog.wordpress.com/2015/12/24/chips-di-bucce-di-cartufule-patate-da-sgranocchiare-durante-la-tombola-di-natale-e-buone-feste/
Non ci conoscevamo ancora <3 Solo per condivisione, se vuoi cancella pure il link…
Lo tengo e lo studio più che volentieri. Qui (sul blog), secondo me, ci si può solo allargare, imparare, scambiare. In effetti non ci conoscevamo ancora
Godia, il paese dove vive e lavora lo scef stellato (e la mamma Ivonne) è famoso per le patate, un tempo era chiamato: l’orto del Friuli.
Aspetto il teletrasporto
Dio mio mi hai fatto venir voglia di provarle!!! Mitica la battuta della genovese! Sai la prima volta che andai a Genova, appena sceso alla stazione, presi un caffellatte. Al mio terzo cucchiaino di zucchero il proprietario del bar mi redarguì: “Eh, guardi che con questa quantità lo zucchero si paga a parte!” Reagii con una risata che più sonora non si potè! A lui sorpreso spiegai che, niente ma che ero sorpreso di veder confermato così di colpo un vecchio luogo comune. Pagai la piccola differenza e me ne andai per niente contrariato, amando ancòr più le genti affezionate al loro clichè 😀
Non posso crederci! Va bene tutto, ma qui siamo alla maleducazione, altro che. La prossima volta, lasciagli il suo prezioso caffelatte e mandalo in quel famoso posto 😉
è passato tanto tempo… 😀 Poi io amo Genova e ho avuto pure la fortuna di incontrare sia pur per poco Faber…
Grazie per l’amore per la mia città, che amo tantissimo e mi manca. Faber … è Faber. Io l’ho conosciuto nei primissimi tempi in cui lanciava i primi pezzi (Il testamento, Marinella, Carlo Martello ecc), era famoso solo a Genova e lo si vedeva in giro
abitava proprio dalle parti di via del campo… Poi sai siamo gente di mare conosciamo la tolleranza reciproca e l’apertura…lo sai che sono di Napoli, vero?
L’ho capito da alcune poesie in dialetto. Anch’io ho un debole per il dialetto
Il vostro dopo Govi, è stato proprio Faber a diffonderlo!
Creuza de ma è difficile anche per i genovesi, è un dialetto arcaico. Govi tutto sommato parlava in italiano. Io comunque me la cavo benissimo 😉
ma che bel suono però in Creuza de ma…carezzevole e ondoso, appunto…
Ci fosse ancora, poteva giocarsi il Nobel con Dylan
In tutta e piena dignità: sono assolutamente d’accordo…ma dubito che l’avrebbero dato ad un anarchico puro come lui.
Già, il Nobel sempre un po’ politico è
già…ma faber resta uno dei grandi poeti della nostra contemporaneità.
Ti ho taggato in un post, se hai voglia …
non rilancio i tag, però ti sono grato per la scelta che mostra simpatia e attenzione. Grazie