L’autunno è la stagione delle castagne, e allora vi suggerisco di provare un castagnaccio alternativo, con le castagne fresche.
Raccogliere le castagne è un’attività bellissima: in mezzo al bosco che sta cambiando di colore, dove il verde dell’estate comincia a trasformarsi nei toni caldi e dorati dell’autunno.
Silenzio, quiete, profumo di funghi e di erba.
Castagne ce ne sono sempre, perché dagli alberi cadono ricci in continuazione, e anche se qualcuno è passato prima di noi, ha semplicemente raccolto quelle cadute prima.
Appena si arriva sembra di non vederne quasi, poi piano piano l’occhio si abitua, si adegua, e le castagne sembrano moltiplicarsi ai nostri piedi.
Si comincia a raccogliere quelle sparse sul terreno, ma l’esperienza più bella è estrarle dal riccio. Benchè questo abbia spine appuntite e piuttosto fastidiose, vale la pena pungersi un po’ per allargare l’apertura e scoprire all’interno due o tre castagne, perfettamente incastonate una con l’altra, lucide e scintillanti della loro naturale umidità.
Così ho raccolto le castagne, ne ho portato a casa un bel sacchetto pieno.
Erano castagne piuttosto piccole, non adatte a farne caldarroste – per quelle ci vogliono i marroni. Le ho lasciate riposare ben areate per un paio di giorni, il tempo che gli amidi contenuti nella polpa si trasformassero in zuccheri, e sono diventate così più dolci e gradevoli.
Le ho lessate, semplicemente, in abbondante acqua, le ho lasciate raffreddare e, appellandomi a tutta la mia pazienza, le ho pulite.
Con circa mezzo chilo di polpa ho preparato il castagnaccio
Ho aggiunto un cucchiaio di cacao amaro, mezz’etto (tre cucchiai) di mandorle tritate, ho impastato tutto con il latte (circa un bicchiere), fino a ottenere una crema molto morbida.
Come per il castagnaccio tradizionale, ho acceso il forno (200°) quando ho messo dentro l’impasto. Dopo venti minuti circa la superficie si presentava ben colorita, quindi ho spento e lasciato raffreddare.
Ora godetevi la soddisfazione di un piatto a chilometro zero e a costo quasi altrettanto basso
Fatto! 😀
Paola sei sorprendente! 🙂
Grazie! Finalmente sta tornando la stagione delle castagne e potrò rifarlo (vado matta per il castagnaccio)
Si potrebbe fare senza zucchero? Sono diabetica
Secondo me sì, ma le castagne sono tutto amido che, una volta cotte, diventa zucchero. Ti direi di chiedere al tuo medico
😢😢😢
Come dire: questa te la copio, ello ha portato a casa un bel sacchetto di castagne appena raccolte vicino a Venzone; bella idea, sempre grande Paola <3 Bene, ora vado in palestra a rimettere in moto la spalla 🙂
Raccogliere le castagne è bellissimo, riporta al ritmo più adatto a noi, a mio parere.
E anch’io amo il castagnaccio, uno dei sapori più deliziosi di questa stagione! Buona serata Paola!
Vero, raccogliere le castagne è terapeutico 🙂
Prima o poi proverò a fare il castagnaccio!
Intanto… Ti ho nominata per un tag! https://vitadicasaillatorosa.wordpress.com/2015/10/21/ancora-qualche-parola-su-vitaincasa/#more-1150
Oooohhh grazie! Che emozione! Vado al più presto a vedere di che si tratta 🙂
Ma ci vogliono le mani di amianto!! Scherzo, naturalmente, grazie del suggerimento. Mi piacciono così tanto che finchè ce ne sono, le prendo (in tutti i sensi, nel bosco e al mercato) e seguirò il consiglio. Buon autunno 🙂
Le castagne mi toccano tutti gli anni. Però se le sbucci calde (le prime bollenti) dogliendole man mano dall’acqua, si fa’ prima. Per quest’anno ho già fatto metà del lavoro!