Come si fa un brodo vegetale di recupero?
Semplice, con le parti di scarto delle verdure che usate di più!
Così, in un colpo solo, si riesce a risparmiare, a non sprecare cibo e a limitare la quantità dei rifiuti
Qui ho utilizzato:
- Le bucce di due patate
- Le estremità e i gambi di quattro carote (le foglie no, quelle le uso come il prezzemolo)
- Le foglie più esterne e più dure di tre carciofi con le spine
- La parte verde delle foglie di un porro
Ho lavato tutte le verdure molto bene, lasciandole in immersione in acqua e bicarbonato per circa mezz’ora.
Ho messo tutto in pentola, coperto con acqua un po’ sopra il livello delle verdure, aggiunto un cucchiaino scarso di sale grosso, e ho lasciato cuocere per 30 minuti.
Il risultato è decisamente squisito: perfetto da consumare così, o per cucinare risotti e altri piatti dove è prevista l’aggiunta di un po’ di brodo saporito.
Si conserva alcuni giorni in frigo, e si può congelare
La parte più esterna delle verdure è quella a contatto con l’ambiente esterno, ostile, e quindi la più ricca di antiossidanti, di molecole protettive dalle proprietà insetticide, battericide e fungicide.
Questo buon brodino, quindi, è anche un piccolo alleato per la salute.
E ricordate ….
- qualunque parte di verdura che per abitudine scartiamo è adatta per preparare questo brodo vegetale
Se dovessimo conteggiare il lavoro “gratuito” delle donne avrebbe un costo alto, mi rendo conto che aveva ragione una anziana signora mia amica a dire che una donna in casa è uno stipendio guadagnato.
C’è una bellissima vignetta che provo a raccontare: una cucina, si vede una giovane donna seduta, piuttosto in disordine. Sui fornelli pentole sporche, sul lavello piatti e bicchieri da lavare, in un angolo una pila di biancheria da sistemare, davanti due bimbi che giocano e giocattoli dappertutto. Insomma, un enorme disordine. Entra il marito ed esclama: Cosa è sucesso?!?! La moglie risponde: Vedi, quando mi chiedi cosa faccio tutto il giorno: oggi non l’ho fatto.
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Io faccio sempre questi brodini e li rifilo alla figliolanza. Ma in segreto adoro il brodo di dado (e pure loro!) 🙂 Nessuno è perfetto.
Nessuno. Poi la perfezione è così noiosa 😉
Esatto!
Ecco un motivo per il quale, quando vedo in tivvù quelle orrende pubblicità con “scieffi” che raccontano di adoperare i cuori di dado o i brodi in brick mi altero: ma non siete capaci di fare un brodino buono, sano e semplice come questo? E che ci vuole? Ah si, la fantasia ed il buon senso, non ci avevo pensato 😉 Buona serata Paola <3
Beh, agli scieffi in questione daranno l’equivalente di sei mesi di stipendio di un operaio per dire: che buono il brodo Cosìcosà. E siccome l’etica non è più un valore dominante, tutto si spiega.
Brava! Il brodo fatto in casa è sempre più buono. Io non uso mai il dado.
Siamo in linea 🙂
Fantastica! ! Non si butta nulla!!!
Insomma si buttano, ma dopo averle spremute a dovere! 🙂 Ciao cara, grazie!