Qualcuno di voi ricorderà di quando vi ho parlato della ricerca condotta da Istituto Green Bocconi e Metro Italia nel settore horeca (per i non addetti ai lavori: ho(tel) re(staurant) ca(tering).
La ricerca si proponeva, in sintesi, di far emergere il volume dello spreco nel settore della ristorazione pubblica, e conseguentemente di suggerire soluzioni per contenerlo.
Bene, proprio ieri sono arrivate nuove buone notizie, relative a un incontro tra l’on. Maria Chiara Gadda, Capogruppo di Italia Viva in Commissione Agricoltura alla Camera e prima firmataria della legge 166/2016 cosiddetta “antispreco”, Milvia Panico, Head of Corporate Communication and Public Affairs METRO Italia, Fabio Iraldo, Docente all’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Direttore Scientifico Istituto Green Università Bocconi, Marco Lucchini, Segretario Generale Fondazione Banco Alimentare Onlus,
Questi signori, insieme, hanno siglato un protocollo d’intesa, che avrà lo scopo di definire un percorso comune per minimizzare gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione.
Ecco qualche commento dei diretti interessati:
“La legge “antispreco” è la prima legge di economia circolare nel nostro Paese, che ha coniugato la solidarietà sociale con il recupero delle eccedenze alimentari all’interno della filiera produttiva. – commenta l’on. Maria Chiara Gadda – I numeri confermano, con un incremento medio del 25% delle donazioni, che la strada della semplificazione burocratica e delle agevolazioni fiscali è il modo giusto di procedere. La legge 166 offre risposte e opportunità che prima non esistevano creando una rete tra enti non profit e imprese per una gestione efficiente delle eccedenze. Lo spreco si combatte in tutte le fasi della filiera alimentare. La ristorazione ha un ruolo importante, ottimizzando i processi e donando le eccedenze per solidarietà sociale, e coinvolgendo i cittadini nella prevenzione e nelle buone pratiche come la doggy bag”.
“In qualità di partner dei professionisti della ristorazione e dell’accoglienza, METRO Italia sente la responsabilità di agire a favore della lotta agli sprechi alimentari, e il protocollo d’intesa è la naturale evoluzione del nostro impegno. Lo scopo è offrire al ristoratore strumenti concreti per agire, riducendo gli scarti in cucina e gestendo al meglio le eccedenze, anche attraverso la donazione.” – commenta Tanya Kopps, CEO di METRO Italia. “Primo obiettivo entro l’estate è la redazione del “Vademecum del ristoratore sostenibile”: un manuale che conterrà indicazioni utili per ridurre gli scarti e informare sulle opportunità offerte dalla legge 166/2016.”
Il Vademecum sarà distribuito ai professionisti dell’Horeca (Hostellerie, Restaurant, Caffè, Catering) in tutta Italia e sarà promosso attraverso iniziative di sensibilizzazione.
“In merito al tema della lotta agli sprechi alimentari il nostro paese è sicuramente all’avanguardia, grazie sia agli aspetti normativi (vedi legge 166/16) sia all’impegno che tanti soggetti della società civile da anni dedicano al recupero delle eccedenze alimentari, in particolare per fini sociali, – dichiara Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus -. La collaborazione tra profit e non profit, secondo la nostra trentennale esperienza, è la chiave per ottenere risultati concreti. Per questa ragione abbiamo accolto con grande favore la proposta di sottoscrivere un protocollo d’intesa per avviare un tavolo di studio volto a individuare quali siano le buone pratiche da seguire per diminuire lo spreco nella ristorazione, arrivando a redigere così un vademecum con adeguate linee guida”.
Io ormai sono talmente sensibile al problema dello spreco alimentare che mi entusiasmo ogni volta che leggo o sento di qualunque iniziativa che aiuti a ridurlo.
Mi piace concludere, però, che ognuno di noi può e deve fare la sua parte, non limitandosi a delegare a entità superiori il compito di gestire i problemi
Ordinare e comperare il giusto, richiedere la doggy bag, scegliere la mezza porzione se l’intera ci sembra troppo abbondante: sono solo tre semplici accorgimenti che, se messi in pratica regolarmente da tutti, possono fare la differenza.