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Giornata Internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari

Come ogni anni a fine settembre, si celebra questa giornata che vuole portare la nostra attenzione a quanto sia importante evitare lo spreco degli alimenti

La recente ricerca pubblicata dall’Istituto Waste Watcher denuncia come, in Italia, lo spreco alimentare domestico (quello sul quale ognuno di noi può e dovrebbe intervenire direttamente) è aumentato di quasi il 50% rispetto all’anno scorso

Altro che consapevolezza! Direi che la distrazione regna sovrana!

Mettiamocela tutta e cerchiamo di:

  • Apprezzare il valore di quello con cui ci nutriamo
  • Pensare che ogni minimo avanzo sprecato si porta dietro tutto quello che è servito per produrlo: acqua, energia, lavoro, anidride carbonica emessa inutilmente, e crea un rifiuto
  • Considerare che il cibo non è una risorsa inesauribile, non nasce su banchi dei supermercati, e che merita un grande rispetto

Vi lascio con le parole del prof. Andrea Segrè, che da molti anni si batte contro lo spreco alimentare domestico

“In Italia l’incremento dello spreco alimentare a livello domestico è preoccupante” spiega Andrea Segrè, direttore scientifico Waste Watcher International – Campagna Spreco Zero, Università di Bologna. “Non solo per l’aumento percentuale rispetto all’analoga rilevazione di WWI del 2023, ma soprattutto dalle cause che lo hanno determinato, come un abbassamento della qualità dei prodotti acquistati. Gli italiani hanno ancora poca consapevolezza di come fruire al meglio gli alimenti disponibili, dalla conservazione alla pianificazione degli acquisti, dimostrando ancora una volta la necessità di intervenire a livello istituzionale sull’educazione alimentare”.

11 pensieri su “Giornata Internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari”

  1. Mi irrito molto quando vedo prodotti presi e lasciati ammuffiti nel frigor o in dispensa. Per quanto mi riguarda ho grande rispetto del cibo. Anche perché nella bella stagione utilizzo i prodotti del mio orto e so quanta fatica vuol dire coltivare. Per quanto riguarda la spesa preferisco acquistare poco, quello che mi serve in giornata e tornare a fare la spesa il giorno dopo. Mi fa male al cuore buttare via anche un pezzo di pane, infatti quello avanzato viene tritato per le impanature. Grazie per la tua attenzione e il lavoro che fai per sensibilizzare.

  2. Brutte notizie queste.
    Purtroppo, secondo me, la gente guarda troppo la TV. Tutte quelle telefinzioni tipo masterchef, 4ristoranti, cucinedaincubo, bakeoff, eccetera, convincono più di qualche persona a riprodurre nella propria cucina i piatti che sono passati sullo schermo, peccato che, uno, in genere bisogna utilizzare una quantità innumerevole di ingredienti specifici, e due, per la maggior parte si tratta di persone che due volte su tre sbagliano anche un uovo alla cocque. Di quei tentativi restano una teoria di piatti incommestibili che finiscono nella spazzatura, più una massa di ingredienti speciali destinata a marcire nella dispensa.
    Si butta via il cibo perché non si sa comprare, ma anche perché non si sa cucinare, il che non significa saper preparare prelibatezze degne delle stelle Michelin, bensì utilizzare pochi ingredienti semplici per ottenere il massimo risultato al palato. Esempio, le nostre snite, la dolce merenda d’un tempo, con pane raffermo, uova, latte e zucchero, fritte e mangiate al volo.
    Ahoj

    1. Ma cosa vuoi che ti dica? E’ verissimo quello che dici, lo penso anch’io, che non guardo questi programmi se non molto sporadicamente. La gente non ha più rispetto per il cibo, non pensa che è un bene primario, cerca quello che costa meno, e poi si lamenta di buttarlo perchè fa schifo. Come dici tu, la tradizione è ricchissima di ricette di recupero

    1. sì, dovremmo avere tutti un pezzetti di terra da zappare per capire il valore del cibo, che non nasce magicamente sui banchi del supermercato

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